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L’accoglienza dei rifugiati in Turchia: un fallimento annunciato
L’uomo è vittima di un ambiente che non tien conto della sua anima.(Charles Bukowski) Ci sarà, in una delle prossime generazioni, un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici, in quanto verranno sviati dalla volontà di ribellarsi per mezzo della propaganda o del lavaggio del cervello, o del lavaggio del cervello potenziato con metodi farmacologici. E questa sembra essere la rivoluzione finale.(George Orwell) vai al reportage fotografico 1. L’imbuto greco e…
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Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: child labour
Gaziantep (Turkey) 2017
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Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: labour exploitation
Gaziantep (Turkey) 2017
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L’accordo UE – Turchia: genesi, applicazione, criticità a due anni di distanza
“Eppure nel suo viaggio Ulisse fu accolto, nutrito e lavato prima ancora che gli si chiedesse quale fosse il suo nome il paese in cui è nato”.Crifiu“Apriti cielo sulla frontiera, sulla rotta nera una vita intera. Apriti cielo per chi non ha bandiera, per chi non ha preghiera, per chi cammina dondolando nella sera”.Alessandro Mannarino Ad oggi [1] la Turchia viene definita come il paese più accogliente del mondo: il primo [2] per numero di richiedenti protezione internazionale che sfiora i 4 milioni di persone [3], il terzo se si considera il rapporto tra il numero di accolti e la propria popolazione nazionale (1 su 23) [4]. Considerate le ultime stime ufficiali fornite dal Turkish Directorate General…
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L’accesso alla sanità per i rifugiati siriani in Turchia
Ho superato i monti, guadato i fiumi, come la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano. Ho visto l’erba bruciata, i campi riarsi… perché tanta distruzione caduta sul mondo? E la luce mi illuminò i pensieri. Nessun pensiero umano può dare una risposta a un interrogativo inumano. Io non potevo che portare un poco di pietà laddove non era esistita che crudeltà. Quanti dovrebbero avere questa pietà! Allora non importerebbero la guerra, la sofferenza, la distruzione, la paura, se solo potessero da queste nascere alcune lacrime di carità umana. (L’arpa birmana)(Roberto Ardigò) 1. L’anima di Aynan è piena di stelle cadenti Ancora Reyanli, confine siriano – inizio…
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Il lavoro sommerso e lo sfruttamento dei rifugiati in Turchia
Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: labour exploitation.Ph Andrea Panico Rejanli – confine siriano.Inizio della seconda settimana del Novembre 2016. Qualche ragazzino trascina a fatica una carriola piena di detriti da costruzione, altri bambini fanno su e giù da un’altalena cigolante.Le canne e gli arbusti si piegano sferzati dalle raffiche che alternano i nostri silenzi, imposti da istintivi gesti con cui proteggiamo con le mani il viso dalla sabbia, al rumore sordo e violento dei colpi di martello che sulle travi vibrano in lontananza.Adesso che il sole nato in Siria fugge oltre la Turchia, i corpi dei lavoratori siriani sui tetti delle case in costruzione sono solo sagome nere…
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Io non ho sogni – L’infanzia negata
“Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. Torna bambino: chiedi ancora.” (C.S. Lewis)“Quando l’infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell’inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.” (Brian Aldiss) Gaziantep [1], sud est della Turchia. Ultima settimana del novembre 2016.La città è assopita nella proverbiale quiete che segue sempre la tempesta. Bufere e tifoni che in Turchia continuano a succedersi da luglio senza tregue, oramai uno dopo l’altro: epurazioni del sultano, attentati terroristici, scandali internazionali.Il cielo è chiaro.Solo all’orizzonte i soliti nuvoloni…
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Sfruttamento del lavoro minorile in Marocco: cause ed effetti di un problema che è ancora troppo attuale nel Paese
“Vi accompagno io in giro per la città, vi faccio io da guida. Volete mangiare? Volete erba e hashish? Ho tutto quello che vi serve”.Alle undici di una normale mattinata infrasettimanale, Abdel decide, nonostante avessimo provato più volte a declinare l’invito, di seguirci e farci entrare nelle pelliccerie, di indicarci il cambio migliore e un posto dove mangiare del buon tajine di agnello. 12 anni, capelli scuri e lisci, occhi verdi. Quando gli chiedo della scuola, fa spallucce e tira dritto per i vicoli di Fes.Succede la stessa cosa la sera, quando torniamo nel B&b. Kamal – 15 anni appena compiuti – alla mia domanda su quante ore lavori in…