-
Informal medical clinics for Syrian refugees and asylum seekers
The informal medical clinics welcome those who, fleeing the conflict that is raging in Syria, are unable to access the Turkish health system.
-
Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: child labour
Gaziantep (Turkey) 2017
-
Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: labour exploitation
Gaziantep (Turkey) 2017
-
Contested Borderscapes – Violence at Europe’s external and internal borders The dehumanization of migrants in border-control operations and its effects on people and policies
Violence at Europe’s external and internal borders – The dehumanization of migrants in border-control operations and its effects on people and policiesAndrea Panico and Elena PresttProgetto Melting Pot Europawithin the publication “Contested Borderscapes Transnational Geographies vis-à-vis Fortress Europe”download → https://aoratespoleis.files.wordpress.com/2019/05/contested-borderscapes-1.pdf 1. DEATHS IN THE MEDITERRANEAN SEA The most visible result of the absence of an adequate governance of migration flows is the never-ending tragedy in the Mediterranean Sea.As EU member states have not been able to ensure an efficient program of safe passage for people fleeing from conflict, prosecution and extreme starvation [1], for them the only way to reach Europe is crossing the Mediterranean on extremely over- crowded…
-
Migrants’ informal settlement in Belgrade
Migrants' informal settlement
-
L’accordo UE – Turchia: genesi, applicazione, criticità a due anni di distanza
“Eppure nel suo viaggio Ulisse fu accolto, nutrito e lavato prima ancora che gli si chiedesse quale fosse il suo nome il paese in cui è nato”.Crifiu“Apriti cielo sulla frontiera, sulla rotta nera una vita intera. Apriti cielo per chi non ha bandiera, per chi non ha preghiera, per chi cammina dondolando nella sera”.Alessandro Mannarino Ad oggi [1] la Turchia viene definita come il paese più accogliente del mondo: il primo [2] per numero di richiedenti protezione internazionale che sfiora i 4 milioni di persone [3], il terzo se si considera il rapporto tra il numero di accolti e la propria popolazione nazionale (1 su 23) [4]. Considerate le ultime stime ufficiali fornite dal Turkish Directorate General…
-
L’accesso alla sanità per i rifugiati siriani in Turchia
Ho superato i monti, guadato i fiumi, come la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano. Ho visto l’erba bruciata, i campi riarsi… perché tanta distruzione caduta sul mondo? E la luce mi illuminò i pensieri. Nessun pensiero umano può dare una risposta a un interrogativo inumano. Io non potevo che portare un poco di pietà laddove non era esistita che crudeltà. Quanti dovrebbero avere questa pietà! Allora non importerebbero la guerra, la sofferenza, la distruzione, la paura, se solo potessero da queste nascere alcune lacrime di carità umana. (L’arpa birmana)(Roberto Ardigò) 1. L’anima di Aynan è piena di stelle cadenti Ancora Reyanli, confine siriano – inizio…
-
Il lavoro sommerso e lo sfruttamento dei rifugiati in Turchia
Syrian refugees and asylum seekers in Turkey: labour exploitation.Ph Andrea Panico Rejanli – confine siriano.Inizio della seconda settimana del Novembre 2016. Qualche ragazzino trascina a fatica una carriola piena di detriti da costruzione, altri bambini fanno su e giù da un’altalena cigolante.Le canne e gli arbusti si piegano sferzati dalle raffiche che alternano i nostri silenzi, imposti da istintivi gesti con cui proteggiamo con le mani il viso dalla sabbia, al rumore sordo e violento dei colpi di martello che sulle travi vibrano in lontananza.Adesso che il sole nato in Siria fugge oltre la Turchia, i corpi dei lavoratori siriani sui tetti delle case in costruzione sono solo sagome nere…
-
Io non ho sogni – L’infanzia negata
“Vi fu un tempo in cui facevi domande perché cercavi risposte, ed eri felice quando le ottenevi. Torna bambino: chiedi ancora.” (C.S. Lewis)“Quando l’infanzia muore, i suoi cadaveri vengono chiamati adulti ed entrano nella società, uno dei nomi più garbati dell’inferno. Per questo abbiamo paura dei bambini, anche se li amiamo: sono il metro del nostro sfacelo.” (Brian Aldiss) Gaziantep [1], sud est della Turchia. Ultima settimana del novembre 2016.La città è assopita nella proverbiale quiete che segue sempre la tempesta. Bufere e tifoni che in Turchia continuano a succedersi da luglio senza tregue, oramai uno dopo l’altro: epurazioni del sultano, attentati terroristici, scandali internazionali.Il cielo è chiaro.Solo all’orizzonte i soliti nuvoloni…